Torna il tempo di quaresima, tempo di penitenza e di riflessione in attesa della Santa Pasqua.
Tra i canti proposti per accompagnare la liturgia di questo periodo, molto conosciuto, soprattutto nella sua versione italiana, è Attende Domine.
Si tratta di un inno responsoriale composto da terzine di endecasillabi. Il testo fa riferimento al Salmo 50/51 ed ha un carattere marcatamente penitenziale.

La melodia nel V modo, quello che per noi oggi è la scala maggiore, e l’estensione limitata ad un’ottava, lo rendono ideale per essere cantato dall’assemblea. Il ritmo è sillabico, cioè strutturato sulla metrica del testo.

La sua origine si fa risalire alla liturgia mozarabica, in particolare ad una litania quaresimale del X secolo.

Adatto ad essere cantato in forma responsoriale, con l’assemblea che esegue il ritornello, è utilizzato prevalentemente come canto d’ingresso.

IL TESTO ORIGINALE IN LATINO

Attende Domine et miserere
quia peccavimus tibi

Ad te, Rex summe, omnium Redemptor,
oculos nostros sublevamus flentes:
exaudi, Christe, supplicantum preces.

Dextera Patris, lapis angularis,
via salutis, janua caelestis,
ablue nostri maculas delicti.

Rogamus, Deus, tuam majestatem:
auribus sacris gemitus exaudi:
crimina nostra placidus indulge.

Tibi fatemur crimina admissa:
contrito corde pandimus occulta:
tua, Redemptor, pietas ignoscat.

Innocens captus, nec repugnans ductus,
testibus falsis pro impiis damnatus:
quos redemisti, tu conserva, Christe.

LA TRADUZIONE LITURGICA CEI

A noi, tuo popolo, che a te ritorna
dona la pace, Signore.

A te, Signore, che ci hai redento,
i nostri occhi solleviamo in pianto;
ascolta, o Cristo, l’umile lamento.

Figlio di Dio, capo della Chiesa,
tu sei la via, sei la porta al cielo,
con il tuo sangue lava i nostri cuori.

Tu sei grandezza, assoluto amore;
noi siamo terra che tu hai plasmato:
in noi ricrea la tua somiglianza.

Ti confessiamo d’essere infedeli,
ma il nostro cuore s’apre a te sincero;
tu, Redentore, guardalo e perdona.

Ti sei vestito del peccato nostro,
ti sei offerto come puro Agnello:
ci hai redenti, non lasciarci, o Cristo.

LA TRADUZIONE ITALIANA PIÙ CONOSCIUTA

Signore, ascolta: Padre, perdona!
Fà che vediamo il tuo amore.

A te guardiamo, Redentore nostro,
da te speriamo gioia di salvezza,
fà che troviamo grazia di perdono.

Ti confessiamo ogni nostra colpa,
riconosciamo ogni nostro errore
e ti preghiamo: dona il tuo perdono.

O buon Pastore, tu che dai la vita,
Parola certa, Roccia che non muta,
perdona ancora con pietà infinita.